giovedì 20 settembre 2012

Sciopero del pubblico impiego


martedì 18 settembre 2012

Sciopero nazionale del pubblico impiego – 28 settembre 2012

La Confsal, con le Federazioni aderenti del settore, ha proclamato lo sciopero nazionale dei lavoratori del pubblico impiego, in tutti i comparti e le aree della dirigenza, con esclusione del comparto Scuola e dell’Area V della dirigenza scolastica.

Lo sciopero sarà effettuato venerdì, 28 settembre 2012, per l’intera giornata o turno di lavoro. 

La vertenza del pubblico impiego è incentrata su:
  • le gravi iniquità e penalizzazioni subite dai lavoratori del settore per effetto dei provvedimenti di legge sulla spending review, del blocco dei rinnovi contrattuali e dell’insostenibile pressione fiscale; 
  • la rivendicazione della previsione finanziaria a copertura dei rinnovi contrattuali. 
Tutte le Federazioni del pubblico impiego aderenti alla Confsal sono tenute ad osservare la disciplina vigente in materia di esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici, come previsto dagli accordi e dalla regolamentazione di settore.

Con i prossimi notiziari sarà comunicato il manifesto Confsal relativo allo sciopero.

La formalizzazione della programmazione è stata effettuate con l’allegata nota.

Il Segretario Generale Prof. Marco Paolo Nigi

La Confsal interviene sul tema della razionalizzazione delle Province

Lo scorso 30 agosto 2012, la Segreteria regionale è stata ascoltata, insieme ad altre associazioni, dalla Commissione speciale per la razionalizzazione delle Province recentemente istituita. Si riportano qui le conclusioni presentate dalla Segreteria regionale.

A giudizio della Confsal:

1) la scelta della “spending review” di effettuare il riordino solo di una parte delle Province, condizionata com’è dalle norme costituzionali, è tale da generare notevoli problemi nella nostra regione dove dovrebbero essere eliminate quelle di Gorizia e di Pordenone;

2) stante anche la scarsa incidenza delle Province sui costi della politica, nell’immediato si devono esercitare le prerogative e i poteri che derivano alla nostra Regione dalle norme statutarie, che sono di rango costituzionale, al fine di mantenere le quattro province attualmente esistenti;

3) in una prospettiva temporale più ampia è necessario procedere ad un’analisi che, includendo anche le Regioni, verifichi le competenze attuali degli Enti Locali ed anche di quei soggetti (consorzi, enti territoriali, agenzie….) che operano nel territorio a fianco degli Enti Locali stessi;

4) questa analisi va finalizzata alla ridefinizione del sistema degli Enti Locali nel suo complesso con l’obiettivo di creare maggiore efficacia ed efficienza, evitare doppioni e sprechi per dare ai cittadini servizi migliori con costi sotto controllo;

5) nell’ambito di questa ridefinizione complessiva del sistema degli Enti Locali, operazione nella quale va coinvolta anche la Regione, si deve ragionare senza pregiudiziali sulla necessità o meno dell’esistenza di un Ente Intermedio tra Comuni e Regione. La scelta può essere in un senso o nell’altro, a seconda che si consideri necessaria questa presenza o si pensi invece che i Comuni e la Regione, come tali o mediante l’utilizzo di appropriati modelli di coordinamento interistituzionale, siano perfettamente in grado di governare il territorio. L’eliminazione delle attuali Province rappresenta, secondo la Confsal, uno dei possibili punti di arrivo di questo processo.

3 settembre 2012

Il Segretario regionale 

Giovanni Zanuttini