mercoledì 1 dicembre 2010

La Confsal interviene sulle linee guida per la Finanziaria regionale 2011 del Friuli Venezia Giulia

L’11 novembre scorso si è svolta a Trieste una prima riunione durante la quale la Giunta regionale ha illustrato alle parti sociali le linee guida della Finanziaria regionale per il 2011. L’incontro è stato aperto dal vicepresidente della Regione Luca Ciriani il quale ha evidenziato come anche questa Finanziaria, come la precedente, sia condizionata dalla difficile situazione economica, essendo anche vincolata alle esigenze di contenimento della spesa e di risanamento della finanza pubblica dettate dal Governo nazionale. Dopo che l’Assessore Sandra Savino ha illustrato le linee guida del Bilancio regionale, vi sono stati gli interventi dei rappresentanti delle categoria economiche e delle organizzazioni sindacali. Da parte sua la Confsal ha giudicato positivamente il fatto che quest’anno la Giunta abbia deciso di individuare una serie di priorità, decidendo di “salvaguardare” il settore del lavoro per il quale sono stati previsti 10 milioni in più e quello della sanità per il quale si prevedono ulteriori 12 milioni. Giudizio altrettanto positivo sul fatto che la Regione ha rinunciato ad operare tagli sulle Autonomie locali. Tuttavia, stante il fatto che la riduzione delle spese imposta dal Governo nazionale appare inevitabile, risulta necessario, una volta messi in sicurezza i settori sopra indicati, di decurtare le risorse di altri importanti settori, come Lavori pubblici, Cultura, Turismo, Agricoltura e Formazione. In attesa di conoscere dati numerici precisi, a giudizio della Confsal le riduzioni dovranno essere fatte, operando attraverso le eventuali possibili razionalizzazioni e comunque non con tagli di tipo lineare o in base ad una applicazione proporzionale delle decurtazioni finanziarie. Si tratta invece, anche in tal caso, di fare delle scelte, analizzando le voci di spesa e quindi individuando le priorità, sulla base di precisi criteri. Il rappresentante Confsal ha anche posto l’accento sulla esigenza che la Regione faccia la giusta pressione politica nelle sedi competenti affinché si operi con decisione contro l’evasione fiscale e sul fatto che, in questo difficile contesto, appaia quanto mai opportuno che la Giunta operi per accelerare i progetti legislativi volti a ridurre i costi della politica regionale.

(Pubblicato a cura della Segreteria regionale della Confsal)

lunedì 26 luglio 2010

La Confsal del FVG partecipa al Tavolo di concertazione sul settore della pesca

Il 6 luglio scorso la Segreteria regionale della Confsal del Friuli Venezia Giulia ha partecipato al Tavolo di concertazione che dato il via libera alla dichiarazione dello stato di crisi per il settore della pesca, stato di crisi che sarà successivamente formalizzato secondo le procedure della legge regionale n.18 del 2005. Come si evince da un comunicato pubblicato sul sito della Regione, che qui di seguito si riporta, quella "per la pesca è una dichiarazione di crisi anomala, poiché viene dichiarata prima che si manifestino gli effetti, che sono però certi, in quanto il nuovo Regolamento Mediterraneo dell'Unione europea impone un restringimento dell'area di mare in cui è possibile operare e una modifica delle attrezzature, quindi di fatto una diminuzione del volume del pescato." Il Regolamento sopra indicato "tocca tutte le forme di pesca praticate in Friuli Venezia Giulia: la pesca a strascico, quella con la draga (il cosiddetto turbosoffiante per le vongole) e quella a circuizione utilizzata per il pesce azzurro e diffusa in particolare nel Golfo di Trieste. In regione ci sono 430 imprese attive nel settore della pesca marina e lagunare, con 800 addetti e 456 imbarcazioni. Il comparto ha già vissuto negli anni scorsi momenti critici, in conseguenza dei periodi di fermo stabiliti dalle leggi e del caro-gasolio. L'entrata in vigore del Regolamento Mediterraneo comporterà, secondo gli operatori, un calo di imprese, addetti e imbarcazioni. Attraverso il Piano di crisi sarà possibile attivare gli strumenti previsti dalla legge regionale 18 del 2005 (incentivi per l'assunzione di lavoratori disoccupati, per la creazione di impresa, per corsi di riqualificazione), in modo da indirizzare gli addetti in esubero verso altre attività." In sede di concertazione si è anche deciso di monitorare il settore della acquacultura per il quale sono state segnalate delle difficoltà legate al calo delle vendite ed alla concorrenza dei prodotti di altri Paesi. Infine, sempre per il settore della pesca, su proposta dell'Assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, la Regione e le parti sociali, tra cui la Confsal, hanno approvato una modifica dell'Accordo sugli ammortizzatori in deroga, proprio per permettere la possibilità di applicare questo strumento anche nei periodi di fermo biologico della pesca.

(pubblicato a cura della Segreteria regionale della Confsal del FVG)

8 luglio 2010

sabato 24 luglio 2010

Giugno 2010: l’attività della Conf.s.a.l. del Friuli Venezia Giulia

Nel mese di giugno 2010 la Segreteria regionale della Conf.s.a.l. del Friuli Venezia Giulia, rappresentata dal vicesegretario prof. Giovanni Zanuttini, ha sottoscritto due significativi accordi a livello regionale. Il primo, firmato il 17 giugno scorso in occasione di una riunione del Tavolo di concertazione, ha introdotto alcune modifiche all'accordo sugli ammortizzatori sociali in deroga per il 2010 allo scopo di ampliare la platea dei possibili fruitori: in particolare si è previsto di estendere gli ammortizzatori in deroga anche ad aziende per le quali è in corso una  procedura concorsuale e che non hanno i requisiti per chiedere la proroga della cassa integrazione straordinaria. Sulla base di questa intesa la cassa integrazione in deroga potrà essere concessa anche nei casi in cui non vi è  continuità aziendale, ferma restando l'esigenza della presenza di prospettive di salvaguardia anche parziale dell'occupazione. Il secondo Protocollo di intesa è del 28 giugno e prevede il rinnovo di quello a suo tempo siglato da Regione, Banche di Credito cooperativo del FVG e associazioni di categoria e sindacati. Esso  prevede che le BCC anticipino le somme dovute ai lavoratori in cassa integrazione ordinaria o straordinaria nei casi in cui le imprese stesse non siano in grado di anticipare ai lavoratori l'indennità prevista e stante il fatto che, attualmente, i tempi tecnici per l'erogazione da parte dell'INPS possono essere di due o tre mesi. Si tratta quindi di un ulteriore  strumento, di facile attuazione ed a costo zero, capace di dare sostegno ai lavoratori coinvolti nelle situazioni di crisi.

 

29 giugno 2010